Le elezioni 2018 hanno consegnato alla storia alcune immagini chiave.
Innanzitutto un’Italia divisa in due. Centrodestra a controllo leghista al nord, M5S al sud.
Poi il tracollo del PD, che non ha capito e ascoltato le esigenze della gente. Renzi è sceso ai minimi storici ed è stato sconfitto nelle roccaforti tipiche della sinistra italiana: sono sparite le regioni “rosse”.
Aperte le urne e conteggiati i voti, una delle analisi più interessanti da fare è quella dei flussi elettorali.
Cioè lo studio di come si sono comportati gli elettori da un’elezione all’altra. In pratica, capire che cosa Tizio aveva votato la volta precedente…
Ha fatto un lavoro pregevole la Swg, l’azienda di sondaggi che ha fornito i dati a Mentana ed a La7.
Qui di seguito ho messo ed evidenziato le tabelle che riguardano i flussi del Partito Democratico, della Lega Nord (anche se adesso non è più tanto… Nord) e del Movimento 5 Stelle, che è il vero trionfatore di queste elezioni.
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Dai numeri si può vedere dove ha perso il partito di Renzi rispetto al grande successo del 40% (molti voti sono andati ai grillini) e dove invece hanno racimolato consensi i leghisti e i pentastellati.
M5S
Il movimento di Beppe Grillo e Luigi Di Maio, al suo exploit storico, rispetto al 2013 ha guadagnato voti per metà dagli astenuti e per il resto in provenienza da altri partiti, tra cui circa il 10% dei quali erano elettori che avevano allora scelto il Pd. Il 4,4%, invece, arriva da chi aveva votato Berlusconi.
Lega
Matteo Salvini, vincitore netto a centrodestra su Berlusconi, rispetto al 2013 ha guadagnato tantissimi nuovi voti. Per il 30% da chi si era astenuto e per metà da altre provenienze, tra cui ben il 25% da ex elettori di Forza Italia. Evidente il flusso di consenso verso le sue posizioni più radicali sui temi della sicurezza, dell’immigrazione e della povertà.
Partito Democratico
Matteo Renzi, crollato rispetto ai fasti del 40% delle Europee del 2014, ha perso per strada milioni di voti. Significativo soprattutto un 34% di elettori che, rispetto ad allora, non lo ha più rivotato. Tra questi un doloroso 16,8% che ha scelto il Movimento 5 Stelle. Invece l’8,4% è presumibilmente tornato a votare centrodestra.
Sono un giornalista, mi occupo di comunicazione e di uffici stampa.
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